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News dall'Osservatorio SIRP

07.10.2019

Predictors of Long-term Clinical and Endoscopic Remission in Children With Crohn Disease Treated With Infliximab

Predictors of Long-term Clinical and Endoscopic Remission in Children With Crohn Disease Treated With Infliximab

Giulia D’Arcangelo, Salvatore Oliva, Anna Dilillo, Franca Viola, Fortunata Civitelli, Sara Isoldi, Salvatore Cucchiara, and Marina Aloi

J Pediatr Gastroenterol Nutr. 2019 Jun; 68 (6): 841-846.

IMPACT FACTOR 3.015

La “mucosal healing” rappresenta il principale target terapeutico nella malattia di Crohn e l’identificazione di biomarker predittivi non invasivi permetterebbe modifiche terapeutiche tempestive. Su Journal of Pediatric Gastroenterology and Nutrition (IF 3.015) il gruppo di Gastroenterologia Pediatrica dell’Università La Sapienza di Roma ha condotto uno studio osservazionale prospettico in 41 pazienti con malattia moderato-severa in terapia con infliximab, effettuando valutazioni di wPCDAI (weighted Paediatric Crohn’s Disease Activity Index), PCR, calprotectina fecale, alle settimane 0, 14 e 48, con controllo endoscopico a 0 e 48 settimane, al fine di valutare se tali marker permettano una predittività a lungo termine di remissione clinica ed endoscopica. Come obiettivo secondario è stata analizzata la concordanza tra il Simple Endoscopic Score (SES-MC) ed i sopracitati parametri. Ad un anno dall’inizio della terapia, il 51% (21/41) presenta remissione clinica ed il 39% (16/41) remissione endoscopica. I risultati mostrano che wPCDAI ha valenza significativa solo se associato ad altri parametri come la calprotectina fecale. Difatti nella post-induzione, calprotectina fecale (limite 120.5 ng/ml) + wPCDAI identificano la duplice remissione, clinica con hazard ratio 4.81 [95% CI 1.76–20.45] e p value 0.05, ed endoscopica con hazard ratio 5.51 [95% CI 1.83–26.9] e p value 0.03. Le stesse variabili se utilizzate in maniera disgiunta non riescono ad identificare la risposta terapeutica, sottolineando l’importanza di un’analisi multiparametrica. Inoltre, la calprotectina mostra una moderata correlazione con SES-CD, laddove il wPCDAI ha una buona concordanza con remissione endoscopica e l’attività di malattia in caso di stadio severo e scarsa concordanza nei quadri lievi e moderati. Il limite dello studio è rappresentato dall’esiguo campione, ma tali risultati potranno essere considerati per futuri studi prospettici. 

Commento a cura della Dr.ssa Fiammetta Zunica (JM SIRP)