Giovanna Verlato, MD, PhD, Manuela Simonato, PhD, Sonia Giambelluca, MSc, Margherita Fantinato, MD, Alessio Correani, MSc, Maria Elena Cavicchiolo, MD, Elena Priante, MD, Virgilio Carnielli, MD, PhD, and Paola Cogo, MD, PhD
La carenza e/o disfunzione del surfattante polmonare gioca un ruolo fondamentale nella patagonesi del distress respiratorio neonatale, situazione che si presenta nei neonati pretermine con RDS. Il Surfattante è costituito da lipidi (90%), proteine specifiche (10%, quali SP-A, la più abbondante e la SP-B, considerata la più importante dal pdv della fisiologia respiratoria) e da agenti tensioattivi, il più importante dei quali è rappresentato dalla fosfatidilcolina desaturata (DPSC). Per queste ragioni, in 93 neonati pretermine (EG≤32 w) e 12 controlli (neonati a termine in assenza di patologie polmonari), si è valutato dopo l’intubazione ma prima della somministrazione di surfattante esogeno, la concentrazione nel surfattante endogeno di DPSC, SP-A, SP-B, albumina e mieloperossidasi (marker di infiammazione). Nel tracheoaspirato dei neonati pretermine con chorioamnionite, sono state osservate concentrazioni significativamente maggiori di DPSC, SP-B e dell’attività della MPO, rispetto ai neonati senza corioamnionite. La concentrazione di DPSC, SP-A e SP-B è però risultata simile negli “extremely preterm-newborns” (>23 w e ≤28 w) rispetto ai neonati con EG più avanzata. Una più bassa età gestazionale è risultata però associata all’incremento dei markers di permeabilità capillare.
In conclusione, ulteriori studi sono necessari per fornire informazioni sulla diversa composizione del surfattante nei neonati pretermine e con corioamnionite, così da fornire spunti per terapie anti-infiammatore personalizzate nella perinatalità.
Commento a cura di Dr.ssa Lara Valeri (SIRP Junior)