La prima descrizione della nuova malattia da coronavirus è stata pubblicata da New England Journal of Medicine il 24 gennaio 2020. Il Chinese Center of Disease Control and Prevention riporta i primi 3 casi di severa polmonite da nuovo coronavirus (SARS-Cov2) ricoverati a Wuhan, Cina il 27 dicembre 2019. Da allora, si é osservata la rapida e continua mobilizzazione della comunità scientifica internazionale, per cercare di fronteggiare una delle più grandi emergenze sanitarie globali. Così come i media tradizionali, anche le riviste scientifiche hanno assistito ad una produzione esplosiva di report, commenti, analisi quantitative e qualitative. Nelle prime settimane della pandemia, si è vissuta l’urgenza di rendere edotta la comunità scientifica di tutto ciò che poteva essere d’utilità per conoscere, studiare ed analizzare la malattia COVID-19. Migliaia di articoli si sono susseguiti, si è cercato di favorire il libero accesso alle pubblicazioni scientifiche, sono stati istituiti dei percorsi accelerati da parte dei comitati etici per l’approvazione di studi clinici e si è cercato di facilitare la ricerca clinica collaborativa, così come la formazione a distanza e l’implementazione della telemedicina. L’andamento esplosivo delle pubblicazioni cui si è assistito e si sta assistendo tuttora in questi mesi, con il crescere della disponibilità dei dati, espone tuttavia al rischio che il processo rigoroso di peer-review dei lavori scientifici possa essere inficiato dalla loro continua produzione e sottomissione alle riviste.
L’Osservatorio SIRP impegnato nella selezione delle pubblicazioni scientifiche italiane di interesse pediatrico vuole proporre con alcune newsletter alcuni dei lavori proposti da gruppi di ricerca italiani di particolare interesse, quindi presentare un’analisi di come la pandemia da SARS-CoV2 abbia influito sulla produzione scientifica pediatrica italiana.