Con Roberto Burgio scompare un grande protagonista della Pediatria italiana nella seconda metà del ‘900 e fino a questi anni. Quando, dagli anni ’50 in poi, la straordinaria esplosione di nuove conoscenze scientifiche arricchiva enormemente le possibilità di prevenzione, diagnosi e cura, determinando la nascita delle nuove “specialità pediatriche”, anche per il nostro Paese si poneva la necessità di promuovere tale processo, al tempo stesso mantenendo e consolidando una forte cultura di Pediatria Generale. Si trattava cioè di conferire qualità e sostanza a una nuova evoluzione della Pediatria, che infatti, qualche decennio più tardi, avrebbe assunto nel nostro Paese la denominazione ufficiale in ambito universitario di “Pediatria Generale e Specialistica”.
In questo contesto l’opera di Roberto Burgio è stata fondamentale. Muovendosi dalla Scuola siciliana e operando prima nella sede di Perugia e poi a lungo a Pavia, egli creava e sviluppava una Sua grande Scuola di Pediatria, internazionalmente riconosciuta e apprezzata, con numerose specialità pediatriche: immunologia, endocrinologia, ematoncologia, reumatologia, neonatologia, adolescentologia, pneumologia, malattie genetiche, per citarne solo alcune, con proiezioni in numerose sedi sia universitarie che ospedaliere.
Inoltre le sue affascinanti doti comunicative con l’ampia e ininterrotta produzione di trattati e articoli di aggiornamento, sempre animata da felicissima combinazione di rigore scientifico e qualità clinica, hanno costituito un costante punto di riferimento per l’intera comunità pediatrica nazionale sia nei settori più specialistici, sia nel campo di una persistente e solida cultura di Pediatria generale per la pratica ambulatoriale e ospedaliera.
Avere con Lui collaborato in numerose sue attività (la presidenza della Società Italiana di Pediatria, la prima Direzione della Rivista Italiana di Pediatria, le numerose organizzazioni di Congressi e altre manifestazioni, per citarne solo alcune) acuisce il mio rimpianto che non è soltanto dei familiari e degli allievi più stretti ma è di tutti i Pediatri italiani.
Armido Rubino
Professore Emerito di Pediatria
Università Federico II, Napoli